UNA GIORNATA A PAPASIDERO: NON SOLO SPORT MA ANCHE ARCHEOLOGIA, ARTE E CULTURA!
Arrivare a Papasidero e fare rafting sul fiume Lao è sicuramente un’esperienza intensa e divertente, ma se a questo aggiungete anche un giro nel centro storico del paese ed una visita alla Grotta del Romito, il risultato sarà una giornata assolutamente indimenticabile!
Racchiudere in un breve articolo tutto ciò che Papasidero offre è sicuramente riduttivo… ma oggi proveremo a farvi venire un po’ di curiosità perché siamo sicuri che, rafting a parte (e già non è poco), ci siano molte altre cose che possano rubarvi il cuore.
Partiamo dalle bellezze del centro storico: innanzitutto il Santuario S. Maria di Costantinopoli (XVII-XVIII secolo).
Incastonato nelle gole del fiume Lao, il Santuario è raggiungibile attraverso un ponte fatto costruire nel 1904 da un benefattore locale, Nicola Dario, sopra l’arcata, ancora visibile, di quello medievale denominato della Rognosa.
Al suo interno si conserva un’importante affresco raffigurante la Madonna Odigitria e una statua in legno, della Vergine, della fine del XVII secolo.Passiamo alla Chiesa S. Costantino (XIV-XVIII secolo):
ubicata nella parte alta del centro storico, la chiesa di S. Costantino divenne Parrocchia nel 1510. Di particolare rilievo: l’altare maggiore in marmi policromi, due acquasantiere e un fonte battesimale, del XIV-XV secolo, in granito; una tela di D’Elia, del 1908, raffigurante San Costantino e una bellissima tela, raffigurante S. Francesco e S. Domenico, di scuola napoletana del Seicento.
Continuiamo con un piccolo ma importantissimo gioiellino: la Cappella di Santa Sofia.
Edificata tra le antiche abitazioni, nei pressi di Piazza Umberto I, conserva uno splendido ciclo di affreschi in stile bizantino, datato 1504, e un altare settecentesco.
Il tour nel centro storico di Papasidero si conclude con il Castello risalente ad un periodo che va dall’XI al XIII secolo.
Di epoca Normanno-Sveva, il castello si eleva su uno sperone roccioso che dal lato nord-ovest strapiomba sul fiume Lao e doveva essere punto di raccordo di un’ampia cinta muraria, per lunghi tratti ancora visibile, nella quale si aprivano delle porte. Di queste ne rimane una sola, la porta del Grillo. Si conserva, inoltre, anche una torretta conosciuta come il Cambio della Guardia.
Ci spostiamo poi poco fuori il paese ma sempre all’interno del comune di Papasidero dove troviamo l’affascinante antico borgo di Avena.
Il Borgo, dichiarato inagibile in seguito al terremoto del 1982, presentava, nel Medioevo una cinta muraria della quale ne rimane qualche breve tratto. Si conserva, inoltre, la Chiesa della SS. Trinità, raggiungibile dalla piazza mediante una gradinata. La Chiesa potrebbe essere sorta sulla base dell’omonimo convento di epoca basiliana.
Ed infine, il fiore all’occhiello per il comune di Papasidero: la Grotta del Romito.
La Grotta e il Riparo del Romito, ubicati a circa dieci chilometri dall’uscita A3- Mormanno e a circa 30 chilometri dalla costa tirrenica, costituiscono uno dei più importanti giacimenti dell’Italia meridionale. La loro rilevanza, nell’ambito delle documentazioni preistoriche, è legata all’imponenza della stratigrafia, alla ricchezza delle evidenze archeologiche che essi restituiscono ed alle potenzialità di informazioni per la ricostruzione dell’ambiente e delle attività delle comunità che abitarono il sito alla fine del paleolitico e nel neolitico.
Sia la Grotta sia il Riparo sono state oggetto di sistematiche ricerche e scavi da parte dell’Università di Firenze fin dal 1961, anno in cui la Grotta venne scoperta. La prima cosa che venne alla luce fu la splendida figura di bovide (Bos primigenius) che si conserva al Riparo, definita dal prof. Paolo Graziosi: «La più maestosa e felice espressione del verismo paleolitico mediterraneo». Vicino al Bos sono state rinvenute due coppie di scheletri ed altre sepolture singole sono state rinvenute all’interno. Dalle ultime campagne di scavi sono emersi nuovi dati che hanno permesso di acquisire inedite e importanti notizie su un periodo compreso tra 10-8 mila anni fa; ovvero la fase detta Mesolitico.
La Grotta del Romito, nota a livello internazionale soprattutto per le manifestazioni artistiche, in particolare per l’incisione del Bos primigenius e per il cospicuo numero di sepolture paleolitiche, si conferma, dunque, un importante giacimento preistorico di informazioni per la ricostruzione dei modi di vita delle comunità di cacciatori paleolitici che vivevano nell’area di Papasidero, ma anche per la ricostruzione delle trasformazioni climatiche ed ambientali della zona attraverso i millenni, da 23 mila a 6 mila anni fa. Caratteriste che collocano quest’area tra le più significative d’Europa. Nei pressi della Grotta è ubicato un Antiquarium, nel quale sono ricostruite le varie fasi di scavo e dove è esposta anche una ricostruzione fisiognomica di un uomo paleolitico. Nell’Antiquarium è disponibile anche un punto di accoglienza con servizio guida.
Bene, dopo aver letto questo articolo siamo sicuri che i motivi per programmare un viaggetto a Papasidero non vi mancheranno di certo!
E ovviamente non dimentichiamo l’ottimo cibo, sincero e genuino, che potrete trovare qui… insomma, una vera e propria isola felice!